Nigiotti Celano

Enrico Nigiotti live a Celano, magia al Castello Piccolomini

C’è un’atmosfera particolare quando la musica incontra la storia. E l’11 agosto, a Celano, quel filo invisibile che lega passato e presente ha vibrato con forza tra le mura del Castello Berardi-Piccolomini, diventato per una notte il cuore pulsante della canzone d’autore italiana con protagonista Enrico Nigiotti.

Il borgo marsicano, che domina dall’alto la Piana del Fucino con il suo profilo medievale, si è trasformato in un teatro a cielo aperto. Già dal pomeriggio, le stradine lastricate gremitavano di persone. Turisti incuriositi, fan arrivati da tutta la regione e abitanti che conoscono bene quanto il festival AdArte sappia far brillare la città in estate. Le botteghe del centro storico animate, i bar colmi di chi, con un calice in mano, commentava l’attesa per la serata.

Quando le prime luci si sono accese sul palco, il cortile interno del Castello sembrava sospeso nel tempo. Nigiotti è entrato in scena accolto da un boato. La sua chitarra come compagna fedele al seguito. La sua voce, graffiata e calda, ha trovato spazio tra le pietre secolari, quasi a dialogare con le storie di cavalieri e nobili che quelle mura hanno custodito nei secoli.

La scaletta ha alternato momenti di pura energia a ballate intime che hanno fatto calare un silenzio carico di emozione: solo il respiro collettivo del pubblico e il vento che scendeva dalle montagne circostanti. La gente cantava, si stringeva, applaudiva senza risparmiarsi. C’era chi guardava il cielo stellato sopra il castello e chi teneva gli occhi fissi sull’artista, come a voler trattenere ogni parola.

Celano, in quei momenti, era molto più di una cornice: era protagonista. Dall’alto, le luci del paese illuminavano la valle, e l’eco della musica sembrava spingersi fino al Fucino. Una comunità intera, con la sua identità forte e il suo legame con la storia, diventava parte integrante di uno spettacolo che non ha lasciato indifferente nessuno.

Alla fine, quando l’ultima nota ha attraversato il cortile e il pubblico si è alzato in piedi in un applauso infinito. Celano e Nigiotti erano uniti in un’unica fotografia: quella della musica che diventa memoria, di una serata che resterà impressa non solo nei cuori di chi c’era, ma anche nella storia di un luogo che ha ancora molto da raccontare.

Il bilancio della serata? Emozione pura. Un incontro tra un artista sincero e una città che sa accogliere, trasformando un concerto in un’esperienza che vale un’estate intera.

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