Con L’ultima infedeltà, pubblicata il 15 maggio come terzo singolo estratto dal nuovo album Decrescendo, Rkomi mostra di avere il fiato lungo. Il brano non è una hit pronta per le playlist estive, ma una confessione intestina. Trasposto nella mitologia egizia questo brano è come il cuore che il dio Anubi depone sulla bilancia della dea Maat per giudicare se sia meritevole o meno dell’accesso al regno di Osiride. Un brano denso di ricordo, una corsa a perdifiato dove falcata dopo falcata ci si lascia alle spalle un passato a lungo taciuto.
Quando Rkomi è sceso dal palco dell’Ariston a febbraio 2025 aggiudicandosi il 28° posto (penultimo della classifica), sembrava che la sua carriera fosse in un momento di stallo. Ma chi ha liquidato Rkomi in quei giorni non aveva compreso una cosa: stava solo cambiando Il ritmo delle cose.
È la canzone di chi si è ferito e ha ferito, la canzone di un artista apparso claudicante ma che decide di sconvolgere il pubblico rivelandosi nel pieno delle sue forze. Non è forse un caso che l’album si intitoli Decrescendo. Rkomi non cerca più di arrampicarsi sulla vetta ma bensì decide consapevolmente di scavare in profondità. L’ultima infedeltà è un brano “spoglio di immagine”, è forse il colpo di tallone che permette di iniziare propriamente la corsa.
Nell’ultima infedeltà si riesce nuovamente a percepire il malessere che quella che è stata la “generazione 2016”, (quella di Sfera, Tedua, Ghali e non solo) narrava agli esordi, la vita in una situazione complessa e ostile che ha portato coloro che all’epoca erano dei ragazzini a stravolgere completamente la musica prodotta in questo paese.
Con L’ultima infedeltà, Rkomi chiude un cerchio. Quella di un artista che, dopo un Sanremo sottotono e le incertezze degli ultimi mesi, dimostra di essersi ritrovato. In molti l’avrebbero dato per fuori gioco; invece, si sta rivelando un maratoneta: lento, costante, con il fiato giusto per durare. E in un panorama musicale dove ci si perde facilmente, ritrovarsi è già una vittoria.
La narrativa sanremese — vincere o affondare — è spietata. Ma Rkomi rifiuta quel paradigma. Il suo 28º posto non è stato un fallimento, ma una curva. E come ogni corridore sa, è proprio in curva che si decide il passo giusto per arrivare al traguardo.
Decrescendo uscirà il 23 maggio e noi di More Music lo aspettiamo trepidanti.
complimenti per l’esposizione dell’argomento e per il linguaggio usato, idoneo al contesto. Brava!