Ieri, alla Trapani Shark Arena, non è andato in scena solo un festival: è andata in scena un’emozione collettiva. Il Green Valley Pop Fest 2025 ha infiammato la città con oltre dieci ore di musica e un’energia che ha attraversato ogni sguardo, ogni battito, ogni nota. Elodie, Lazza, Shiva, Rovazzi: quattro nomi, quattro anime diverse, ma tutte capaci di lasciare il segno.
Elodie è salita sul palco con l’eleganza e la forza che ormai la contraddistinguono. La sua voce – potente e sensuale – ha attraversato la folla con brani come Yakuza e le nuove hit dell’album Mi ami mi odi, uno dei più streammati dell’anno. Una performance che ha raccontato femminilità, dolore e rinascita, tenendo il pubblico incollato, occhi lucidi e cuori aperti.

Lazza, invece, ha portato fuoco e controllo. Reduce dal trionfo a San Siro e dal successo del suo tour LOCURA SUMMER 2025, ha infiammato la platea con le hit dell’album LOCURA, alternando intensità lirica e potenza scenica. Quando ha attaccato Cenere, la platea si è trasformata in un coro gigantesco. C’era solo da lasciarsi travolgere.

Poi è toccato a Shiva, fresco del disco Milano Angels – 18 brani in Top 50. Ha alternato i pezzi più duri e incisivi a momenti intimi, quasi introspettivi. Il suo live è stato un viaggio tra la strada e l’anima, con un pubblico in sintonia totale.
E infine, Fabio Rovazzi, vero e proprio intrattenitore: tra gag, video e ironia, ha offerto uno show leggero, coinvolgente, ma non superficiale. Con il suo stile unico ha ricordato a tutti che la musica può essere anche sorriso, gioco, libertà. E lo ha fatto con intelligenza.
Accanto a loro, una line-up ricchissima: Antonia, Le-One, Enula, Carmen, Agèlo, FT Kings, Shaka Munì, simonterizzo, Dodo-J, e tanti altri talenti emergenti, tra cui i vincitori del Green Contest, che hanno calcato il palco con emozione palpabile. Per loro, Trapani ha riservato applausi sinceri e una platea davvero partecipe.
Naturalmente, non tutto è stato privo di intoppi. All’ingresso, le code alla cassa accrediti si sono fatte sentire nelle ore iniziali – un potenziamento della zona potrebbe rendere l’accesso più fluido. Anche la visuale laterale, soprattutto ai margini destra e sinistra del palco, è risultata in parte ostruita: un dettaglio che merita attenzione per le future edizioni.
Ma nulla ha scalfito l’atmosfera. Anzi, tutto ha contribuito a rendere ancora più autentica questa festa. Una festa che è anche consapevolezza: insieme a Plastic Free, gli organizzatori hanno promosso una raccolta di mozziconi all’interno e nei dintorni dell’area. Un gesto semplice, concreto, condiviso.
A chiudere la serata, le parole di Antonio Di Marca dell’organizzazione: “Trapani ci ha regalato emozioni, calore e accoglienza. Vedere il pubblico divertirsi sotto il palco è la nostra gioia più grande.”
Ed è proprio così. Perché quello che resta non sono solo le canzoni. Restano i volti, gli abbracci, l’eco della musica che risuona dentro. Trapani ha risposto con il cuore, e il cuore ha battuto fortissimo.
Ci vediamo nel 2026. E chi non c’era… sa già cosa fare.