Il Tre ritora con “Paura di me”, un brano che è lo specchio di quello che Guido conserva dentro di sè. Dopotutto arriva per tutti quel momento, nella vita, in cui ci si guarda e si capisce che quello che siamo non può cambiare e lo devi accettare. Se sei un artista poi questo momento lo riconosci nella tua musica, perchè smette di essere solo melodia, ma diventa il quadro perfetto di emozioni che hai sempre cercato di tenere nascoste. Paura di me è proprio questo: uno specchio in cui Il Tre si osserva, si mette a nudo e, senza filtri, lascia che anche noi vediamo le sue ombre.
Il titolo non inganna: qui si parla della paura più difficile, quella che non arriva dall’esterno ma nasce dentro di noi. Paura del fallimento, del giudizio, di non essere abbastanza, di sé stessi. Una paura che, come una marea, travolge. Quella stessa sensazione che Il Tre non cerca di nascondere dietro pose o atteggiamenti da duro: la abbraccia, la trasforma in versi e la lancia contro il silenzio.
Ci guardiamo male, ma ci amiamo forte per riempire un vuoto
Ci guardano male, perché non siamo quello che sono loro
Ma tu come stai
Se vuoi, sono qua
Sono ancora sotto casa tua, anche se ti odio
Venderei la mia anima senza cachet
Quanto vale una lacrima persa da te
Il testo esprime un equilibrio doloroso tra amore e conflitto, tra desiderio e distanza. Ogni parola sembra scelta per scavare nelle emozioni dell’ascoltatore, mostrando l’amore non come rifugio sicuro, ma come forza capace di ferire e guarire allo stesso tempo. È una narrazione sincera, che parla di abbandono e resilienza, di mancanze, di scelte difficili e della capacità di resistere alle proprie fragilità.
Come i nostri cuori sporcati dai nostri errori
Soli come due aquiloni innocui
Belli e pericolosi come i quartieri Spagnoli
Se avessi ancora amore lo userei per farmi fuori
I nostri bei momenti sono i nemici peggiori
Mi bucano la pancia mi danno forti dolori
Tu scappa via da me
Oppure muori
Il Tre descrive cuori segnati dagli errori, legami delicati e vulnerabili come aquiloni, e l’amore come forza sia bella sia pericolosa. I ricordi dei momenti felici diventano dolori pungenti, e la tensione emotiva raggiunge un climax estremo tra autodistruzione e fuga. In poche righe, il brano racconta come passione, paura e vulnerabilità convivano in modo struggente e poetico.
Musicalmente, Paura di me è un perfetto equilibrio tra pop e rap, una fusione che restituisce le radici hip hop dell’artista pur arricchendole con una produzione moderna e raffinata. Il beat accompagna la voce. Ne esalta l’intensità emotiva senza mai sopraffarla e costruisce un tessuto sonoro in cui le rime graffianti convivono con melodie che restano impresse nella memoria. È nei contrasti che il brano mostra tutta la sua potenza, trascinando l’ascoltatore dentro l’universo emotivo di Il Tre.
Il testo è un susseguirsi di immagini forti, confessioni dirette e visioni intime. Dalle Champs Élysées ai quartieri popolari, dalle lacrime alle ambizioni, dai momenti di gioia a quelli di sconforto. Ogni dettaglio serve a costruire un racconto di crescita, autenticità e introspezione, trasformando le paure personali in esperienza condivisa. È un brano che non consola, ma accoglie. Un invito a guardarsi dentro, a riconoscere le proprie vulnerabilità e a trasformarle in forza.
Paura di me conferma Il Tre come uno degli artisti più sinceri e potenti della scena italiana contemporanea. Un artista capace di trasformare le proprie debolezze in segni emotivi che restano. Il singolo anticipa inoltre due date live imperdibili: il 16 dicembre al Fabrique di Milano e il 18 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma. Due occasioni in cui questa nuova fase artistica verrà vissuta e condivisa dal vivo, trasformando le emozioni del brano in un’esperienza collettiva unica.