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Ivane e l’amore che ci porta su come “L’Alta Marea”: tra tossicità e incertezze

IVANE, pseudonimo di Ivana Foggia, laureata in songwriting al Saint Louis College of Music. Nel 2023 esce il primo singolo che mette in risalto le sue radici sicule e la sua anima Pop/Urban: “Ballo da Sola”.

Esplorando se stessa, Ivane trova nelle sue origini un’identità che che è convinta possa inserirsi in un ambito più “commerciale”. “Alta Marea” è il suo ultimo progetto musicale che parla di amore, di tossicità, di dubbi e di incertezze.

“Alta Marea” è il tuo ultimo singolo, un brano che racconta di un amore che ti salva e ti fa “sballare”: ti va di raccontarci qualcosa in più su questo pezzo?

Non è un amore che ti salva anzi è proprio l’opposto. È quell’amore che ti fa dannare, che riesce a farti perdere il controllo, a farti vivere forti emozioni.

Parla di quella persona che spesso ti manda segnali contrastanti, che riesce a scrutarti l’anima e farti sentire nuda con un solo sguardo ma che allo stesso tempo non sa davvero quello che vuole da te e tu stai lì consapevole di quanto sia tossica questa situazione ma disposta per una volta a lasciarti andare perché il cuore batte la ragione. Non è semplice per me lasciarmi andare, tendo sempre a voler avere sempre tutto sotto controllo.

Questo brano vuole essere uno sprono a vivere il momento, a non essere troppo razionale, a godere di certe emozioni seguendo il “Hic et Nunc”, “Qui ed Ora”.

Nel tuo percorso musicale, cominciato nel 2023, porti molti messaggi positivi: dal femminismo, all’accettazione di sè soprattutto nel tuo primo singolo “Ballo sola”. Cosa ti ha spinto a prendere questa strada?

La musica è sempre stata il tramite tra la mia forte sensibilità e la sensazione di potere e benessere che mi da cantare, esibirmi in generale. Quando canto sono la donna sicura di sé che non ha paura di dire ciò che pensa, pronta a frecciatine dirette non troppo curante dei sentimenti altrui, pronta ad ammettere le proprie fragilità, le proprie difficoltà, rendendole in qualche modo un punto di forza. Per anni non sono mai riuscita ad esprimere il mondo che avevo dentro e spero con la mia musica di riuscire a dar voce a chi quello step non è ancora riuscito a farlo.

“Ballo da sola” è la mia parte “baddie”, come si dice oggi, che sa benissimo di non aver bisogno di un uomo e non vuole sottostare a situazioni strane. “906090” è stata probabilmente la più difficile da tirar fuori e da far ascoltare ma è allo stesso tempo una di quelle su cui ricevo i “grazie” più importanti che mi fanno sempre più capire quanto sia giusto parlare in maniera sempre più diretta soprattutto di quelli che sembrano ancora essere dei tabù.

Il mondo musicale, nonostante i tantissimi passi avanti fatti nell’ultimo anno, è ancora molto maschile soprattutto negli emergenti: come vivi questa situazione a Roma? Pensi che si stia facendo abbastanza per la scena emergente romana?

Questa è una di quelle domandone su cui ci si trova spesso a discutere, il discorso sarebbe molto più ampio ma mi limito a dire che si, è un mondo ancora molto maschile come tanti altri mondi lavorativi. C’è anche da ammettere che, negli ultimi anni, molti più nomi femminili forti stiano riuscendo a emergere e imporsi nel panorama musicale italiano. Il problema è che a noi donne sembra sempre bisogna fare di più per dimostrare di essere in grado di far qualcosa di valore e questo è frustrante, io conosco tantissime donne in grado di far musica fatta bene.

Come descriveresti la tua musica a chi non l’ha mai ascoltata?

Diretta
Provocatoria
Powerfull

3 canzoni che non possono mai mancare nella tua playlist

Uuuh, difficile questa, la musica che ascolto dipende molto dal mio umore, ti dico le prime 3 che mi vengono in mente in questo preciso istante:

1984 – Salmo
La sera dei miracoli – Dalla
MADAME- L’anima – Marracash ft Madame

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